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Progettisti ed aziende: al via un corso Revit di BIM - Building Information Modeling

Bim è un acronimo ma, soprattutto, è un obbligo di legge. Stiamo parlando della metodologia di gestione degli appalti (ma ben si adatta anche ai progetti extra Pubblica Amministrazione) sancita dal cosiddetto Decreto BIM (DM 560 del 1 dicembre 2017) che ha stabilito le nuove linee guida per la gestione dei progetti di edilizia ed infrastrutture: la metodologia è oggi già obbligatoria per gli appalti pubblici dai 100 milioni di euro in su, ma dal 2025 sarà obbligatorio per tutti i tipi di gara nel settore dei cosiddetti “lavori pubblici”. Già fra tre anni sarà d’obbligo per le opere oltre 1 milione di euro. Dal 2025 questa metodologia dovrà essere applicata a tutti gli appalti di “opere pubbliche”. Una metodologia che permette in realtà grandi vantaggi anche sulla gestione della cosiddetta “edilizia privata”. Da qui l’idea di proporre, dentro Corsi Smart, un percorso formativo dedicato ad Autodesk Revit, che è un programma CAD e BIM per sistemi operativi Windows. I corsi in realtà sono due. - Uno più breve di solo 8 ore (due pomeriggi da 4 ore) di avvicinamento, promosso in due martedì consecutivi (11 e 18 febbraio) dalle 14.30 alle 18.30. Clicca qui per saperne di più. - Il secondo, più strutturato, dura 32 ore (8 mezze giornate da 4 ore l’una), sempre il martedì pomeriggio con cadenza settimanale, a partire da martedì 3 marzo (subito dopo carnevale). Clicca qui per saperne di più. Il NIBS (National Institutes of Building Science) definisce il BIM come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”. Si badi: non è uno strumento, ma una metodologia, in quanto il BIM può essere immaginato come un processo di programmazione, progettazione, realizzazione e manutenzione di una costruzione. Una metodologia che utilizza un modello informativo, ossia un modello che ne contiene tutte le informazioni che riguardano il suo intero ciclo di vita, dal progetto alla costruzione, fino alla sua demolizione e dismissione. Questa metodologia prevede la collaborazione tra le diverse figure interessate nelle diverse fasi del ciclo di vita di una struttura, al fine di inserire, estrarre, aggiornare o modificare le informazioni nel BIM. Dunque, grazie alla metodologia BIM l’edificio viene “costruito” prima della sua realizzazione fisica, mediante un modello virtuale, attraverso la collaborazione ed i contributi di tutti gli attori coinvolti nel progetto (architetti, ingegneri, progettisti consulenti, analisti energetici, ecc). L’utilizzo di un BIM consente notevoli vantaggi che si traducono in risparmio di tempo e costi, in quanto il progettista non dovrà più disegnare una quantità spropositata di linee, polilinee e forme geometriche varie (che portano via molto tempo), ma dovrà semplicemente inserire oggetti dotati di specifiche proprietà ed informazioni di vario genere (materiali, costi, capacità termiche, manutenzione, etc.). Non solo, perché la metodologia BIM porta anche ad una riduzione degli errori: piante, prospetti e sezioni sono semplici viste differenti dello stesso oggetto. Infine, anche una maggiore semplicità: risulta semplice generare modelli anche molto complessi. Il tecnico sarà in grado di progettare opere che prima neanche avrebbe immaginato utilizzando un CAD. Il docente, Flavio Zanetti Geometra libero professionista da 20 anni che da oltre 15 anni si occupa di progettazione in 3D. Già docente di 2 edizioni di corso base Revit presso l’Istituito Buonarroti Pozzo di Trento

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